Teoria U
La Teoria U (Theory-U) di Otto Scharmer – professore al MIT di Boston e fondatore del Presencing Institute – è una metodologia sviluppata in oltre venti anni di studi e già utilizzata con successo da numerosi leader, in tutto il mondo, per affrontare i grandi cambiamenti del futuro, favorire l’evoluzione del singolo e della collettività, imparare a lavorare insieme in modo efficace.
Come funziona la Theory-U
Per comprendere velocemente su cosa si focalizzi la Teoria U è necessario ricorrere ad una similitudine.
Di un pittore conosciamo bene il quadro (prodotto) e la tecnica pittorica (processo), ma cosa accade nel pittore (sorgente) prima che si accinga a dipingere? Come vive la tela bianca? Cosa lo spinge a dipingere un paesaggio, piuttosto che un ritratto?
Ecco, la Teoria U intende affrontare proprio questo mondo sommerso, la sorgente, che Otto Scharmer chiama “punto cieco della leadership“.
Infatti, Otto Scharmer, dice a riguardo che, finora, leadership e management sono stati studiati a livello di prodotto e di processo, ma molto meno a livello di motivazione profonda.
Secondo Scharmer, oggi viviamo un vuoto di leadership caratterizzato dal fatto che stiamo creando risultati che nessuno vuole e che non ci soddisfano.
Infatti, vi è una profonda disconnessione tra economia finanziaria ed economia reale.
Tra crescita infinita e risorse finite. Un divario sempre crescente tra ricchi e poveri.
L’idea, allora, è quella di cambiare rotta, di affrontare ciò che lui chiama il punto cieco della leadership, cioè la sorgente, la condizione interiore del nostro operare.
A cosa serve la Theory-U
La Teoria U serve a facilitare il cambiamento personale e collettivo, promuovendo l’innovazione e la trasformazione in modo significativo ed efficace. Questo approccio è particolarmente utile per affrontare sfide complesse, poiché incoraggia una nuova modalità di pensiero e azione. Attraverso l’ascolto profondo e l’apertura mentale, la Teoria U aiuta a comprendere la natura profonda dei problemi, consentendo di identificare soluzioni innovative.
Inoltre, la Teoria U sviluppa la leadership generativa e trasformazionale, basata su principi di attenzione consapevole e presenza autentica. Questo modello di leadership crea un ambiente di fiducia e collaborazione, essenziale per affrontare i cambiamenti complessi e guidare verso un futuro emergente.
Favorisce anche il coinvolgimento attivo delle parti interessate, promuovendo processi di co-creazione in cui le esigenze e le prospettive di tutti sono considerate. Questo coinvolgimento non solo rende le soluzioni più rilevanti, ma incoraggia anche un senso di appartenenza e responsabilità condivisa.
La Teoria U è anche uno strumento per il cambiamento, aiutando le organizzazioni e le persone a superare modelli mentali limitanti e a creare un ambiente in cui il cambiamento sia accolto e sostenuto. Infine, può contribuire al benessere personale e sociale, favorendo relazioni più sane e un migliore equilibrio tra vita lavorativa e personale. In sintesi, la Teoria U è un approccio versatile e potente per promuovere un cambiamento positivo e duraturo in vari contesti.
Perchè si chiama Teoria-U e cosa rappresenta la U
La Teoria U prende il suo nome dalla forma a “U” che rappresenta il processo di cambiamento descritto da Otto Scharmer. La “U” simboleggia un viaggio attraverso diverse fasi di trasformazione.
All’inizio del processo, nella parte superiore della “U”, c’è la fase di osservazione e comprensione della realtà attuale. Man mano che si scende lungo il braccio sinistro della U, si entra in una fase di riflessione profonda e ascolto, che permette di esplorare le emozioni e le intuizioni. Questa fase è cruciale per liberarsi da pregiudizi e modelli di pensiero limitanti.
Il punto più basso della “U” rappresenta il momento di presagire e immaginare nuove possibilità. Qui, le persone e i gruppi possono connettersi con il loro potenziale più elevato. Risalendo lungo il braccio destro della “U”, si passa alla fase di realizzazione, dove le idee e le visioni immaginate vengono messe in pratica attraverso azioni concrete.
Quindi, la “U” non è solo una rappresentazione grafica, ma un modello che illustra il percorso di trasformazione necessario per affrontare sfide complesse e creare innovazione significativa.
Applicazioni della Teoria U
La Teoria U può essere applicata in vari contesti per promuovere innovazione e cambiamento:
Leadership Generativa e Trasformativa
I leader possono utilizzare i principi della Teoria U per sviluppare un’attenzione consapevole e guidare i loro team verso obiettivi condivisi, creando un ambiente fertile per l’innovazione.
Progettazione Partecipativa
Coinvolgere le parti interessate in processi di co-creazione attraverso l’ascolto profondo può portare a soluzioni più significative e rilevanti.
Sviluppo Organizzativo
Le organizzazioni possono affrontare sfide complesse esplorando nuove strategie e creando un clima favorevole al cambiamento.
Innovazione Sociale
Gli innovatori sociali possono applicare la Teoria U per comprendere le esigenze delle comunità e sviluppare soluzioni sostenibili e orientate al bene comune.
Benefici della Teoria U
Adottare la Teoria U porta numerosi vantaggi. Sicuramente, agevola l’innovazione e il cambiamento sia individuale, che organizzativo. Infatti, grazie alla sua metodologia sperimentata da oltre 20 anni al MIT di Bostono, riesce ad essere estremamente impattante in termini di cambiamento profondo e duraturo.
Inoltre, con la Theory-U si interviene in modo efficace sulla leadership, promuovendo un modello di leadership basato sull’ascolto profondo e sulla presenza, creando fiducia e collaborazione.
Con la Teoria-U si intervine sul proprio mindset, sul proprio modo di agire e sulla capacità di sentire se stessi e l’altro. Infatti, i livelli di consapevolezza che possono essere raggiunti con la Teoria-U sono molto profondi.
Infine, la Theory-U viene ampiamente utilizzata, come metodologia per favorire il Team Working, in quanto facilita il gruppo e il Team a raggiungere livelli di appartenenza, vicinanza, proattività e fidelizzazione molto elevati.
Il punto cieco della leadership
Sono molti i concetti e i temi su cui si interviene con la Teoria-U, ma il punto cieco della leadership è uno degli elementi principali.
Secondo la Teoria-U, nel corso degli anni ci siamo soffermati sul processo e sui risultati che i Leader mettevano in campo. Abbiamo svolto corsi di formazione, percorsi di coaching, di crescita personale e di empowerment concentrandoci sul processo decisionale dei leaders o sul miglioramento dei risultati.
Invece, la Theory-U, ci invita ad intervenire sulla sorgente, sullo stato interiore, sul punto di partenza che, poi, porta il Leader a prendere determinate decisioni o fare certe scelte. Per questo, si chiama punto cieco della leadership: perchè è la fonte da cui partiamo, ma su cui non abbiamo mai lavorato e di cui non siamo consapevoli.
La migliore possibilità futura
Nella Teoria-U si lavora sulla migliore possibilità futura, sia individuale che collettiva e organizzativa.
Infatti, intervenendo sul punto cieco della leadership, sulla capacità di sentire se stessi e l’altro in modo autentico e sincero, dando spazio alle nostre forme di intelligenza emotiva e intuitiva e connettendosi con il proprio potenziale ecco che possiamo co-creare la migliore possibilità futura.
Essa rappresenta il risultato migliore, la proiezione futura più positiva e il desiderio di futuro più sostenibile che possiamo raggiungere sia come individui, sia come collettivo.
Infatti, la Theory-U si conclude con un prototipo tridimensionale della migliore possiblità futura su cui si è lavorato attraversando la “U”, cioè la metodologia proposta dalla Teoria-U.
A chi rivolgersi per la Teoria-U
Per eseguire la Teoria-U puoi rivolgerti a coloro che conoscono e praticano la Teoria-U da diversi anni. In Italia, il facilitatore con la maggiore esperienza e il maggior numero di anni di sperimentazione della Theory-U è il Coach Adamo.
Inoltre, il Coach Adamo è l’unico coach in Italia ad essere riconosciuto dalle 3 principali organizzazioni nazionali di coaching, Asso.Co.Pro., AICP e ICF, e questo è sinonimo di affidabilità e professionalità.
In alternativa, puoi fare una ricerca sul web per rintracciare esperti di Teoria-U.
Quali sono gli step della Theory-u
Il viaggio attraverso la Teoria U si compie con lo sviluppo di sette capacità essenziali:
Ascoltare (listening). La capacità fondamentale della U è l’ascolto: ascoltare gli altri, se stessi, ciò che emerge dal collettivo. L’ascolto efficace richiede la creazione di uno spazio aperto in cui gli altri possano contribuire al tutto.
Osservare (observing). La capacità di sospendere la “voce del giudizio” è la chiave per muoversi da una propria proiezione ad una vera osservazione. Non si vede solo ciò che si sapeva già, ma si scopre ciò che non si sapeva o che non sembrava pertinente.
Sentire (sensing). Per raggiungere l’esperienza di presencing che si trova nella parte inferiore della U servono tre strumenti: la mente aperta (open mind), il cuore aperto (open heart), e la volontà aperta (open will). Una mente aperta va oltre il passato e percepisce la realtà con occhi nuovi e spregiudicati, un cuore aperto ci permette di vedere una situazione nel suo insieme, una volontà aperta ci spinge ad agire per far emergere un nuovo insieme.
Presenziare (presencing). La capacità di collegarsi alla sorgente più profonda di sé e alla propria volontà ci aiuta a lasciar andare (letting go) tutto il risaputo e lo scontato, e permette di lasciar uscire (letting come) il futuro facendolo emergere dall’insieme del sistema piuttosto che da un elemento parziale o da un gruppo di interesse particolare. È come se il futuro tirasse fuori se stesso dal profondo dell’esperienza e attirasse verso di sé come una calamita. Si tratta di un’esperienza molto potente e trasformativa a cui si accede attraverso il Social Presencing Theater
Cristallizzare (crystalizing). Quando un piccolo gruppo di persone chiave per l’organizzazione si impegna allo scopo e ai risultati di un progetto, la potenza della loro intenzione crea un campo di energia che attrae le persone, le opportunità e le risorse che fanno accadere le cose, come nel processo minerale di cristallizzazione. Questo gruppo centrale diventa per tutti gli altri gruppi un veicolo verso il futuro.
Prototipare (prototyping). A questo punto è necessario portare l’apprendimento nella realtà, immaginando delle attività che possano apportare il cambiamento.
Eseguire (performing). Infine, bisogna passare dal discure insieme al creare insieme. Questo passaggio avviene attraverso la PRATICA e il FARE.
Come è facile comprendere, la Teoria U non è solo una metodologia, ma ha un impatto molto più grande e forte sul nostro modo di pensare (mente), percepire (cuore) e agire (volontà).
Infatti, La Teoria U di Scharmer auspica il passaggio da un vecchio “ego-sistema”, incentrato esclusivamente sul benessere egoistico, a un “eco-sistema”, in grado di occuparsi del benessere di tutti.