Il punto cieco della leadership nella Teoria-U

punto cieco della leadership
Nella Teoria-U di Otto Scharmer si lavora anche sul punto cieco della leadership. Potremmo affermare che tutto il lavoro iniziale, cioè la prima parte del percorso all’interno della metodologia U, consiste in una serie di eserici per intervenire sul punto cieco della leadership.
In questo articolo, analizziamo cosa si intende per punto cieco della leadership e in che modo possiamo lavorare su questo punto cieco attraverso la Theory-U
Cos’è il punto cieco della leadership nella Teoria-U
Il punto cieco della leadership è un concetto cruciale che descrive quel livello di consapevolezza interiore da cui un leader attinge per relazionarsi, prendere decisioni e definire il proprio futuro.
Si tratta di una sorgente invisibile che condiziona le nostre azioni e i nostri pensieri, influenzando profondamente la qualità delle decisioni che prendiamo.
Nella Teoria-U, sviluppata da Otto Scharmer, il punto cieco viene riconosciuto come un elemento fondamentale per il cambiamento profondo e la trasformazione, sia a livello individuale che collettivo.
Quando un leader è in uno stato di benessere e fiducia, il punto cieco è positivo e conduce a decisioni ottimali. Tuttavia, in momenti di stress o incertezza, questo punto cieco può essere influenzato da paure e pregiudizi, portando a risultati meno efficaci.
Il punto cieco della leadership nella la leadership
Secondo la Teoria-U, nel corso degli anni ci siamo soffermati sul processo e sui risultati che i Leader mettevano in campo. Abbiamo svolto corsi di formazione, percorsi di coaching, di crescita personale e di empowerment concentrandoci sul processo decisionale dei leaders o sul miglioramento dei risultati.
Invece, la Theory-U, ci invita ad intervenire sulla sorgente, sullo stato interiore, sul punto di partenza che, poi, porta il Leader a prendere determinate decisioni o fare certe scelte. Per questo, si chiama punto cieco della leadership: perchè è la fonte da cui partiamo, ma su cui non abbiamo mai lavorato e di cui non siamo consapevoli.
Ovviamente, intervenire sul punto cieco della ledarship, significa potenziare, migliorare e sprigionare tutto il potenziale racchiuso nella leadership.
A cosa serve il punto cieco della leadership
Il punto cieco della leadership serve a illuminare le dinamiche invisibili che influenzano il comportamento e le decisioni di un leader. Comprendere questo concetto è essenziale per:
- Migliorare la consapevolezza: Aiuta i leader a prendere coscienza delle proprie convinzioni limitanti, della credenza madre e dei modelli mentali che possono ostacolare il loro potenziale.
- Promuovere il cambiamento: Intervenire sul punto cieco consente di affrontare non solo i risultati superficiali, ma anche le cause profonde dei problemi, facilitando un cambiamento duraturo.
- Favorire la co-creazione: Comprendere il proprio punto cieco permette ai leader di collaborare in modo più efficace con gli altri, creando un ambiente di lavoro più coeso e responsabile.
Come si lavora sul punto cieco della leadership con la Teoria-U
Lavorare sul punto cieco richiede un approccio strutturato che coinvolge tre aspetti fondamentali: mente, cuore e volontà. La Teoria-U propone un percorso in cui i leader possono esplorare e liberarsi da pregiudizi (mente), resistenze (cuore) e paure (volontà).
- Mente. È fondamentale liberarsi da convinzioni limitanti e pregiudizi. Questo processo consente di esplorare nuove possibilità e di ampliare la propria visione.
- Cuore. Sviluppare l’intelligenza emotiva e la capacità di empatia è essenziale per migliorare le relazioni interpersonali e creare un clima di fiducia.
- Volontà. Lavorare sulla volontà implica superare paure e egoismi. La Teoria-U aiuta a rafforzare la determinazione e a liberare la creatività.
Quali sono gli esercizi della Teoria-U per lavorare sul punto cieco della leadership
Esistono diversi esercizi e strumenti pratici nella Teoria-U che possono aiutare i leader a lavorare sul loro punto cieco. Tra i principali troviamo:
- Journaling. Durante la Theory-U vi sono diversi momenti dedicati alla pratica di scrivere riflessioni personali. Questa attività aiuta a esplorare pensieri e emozioni, facilitando la consapevolezza e l’introspezione.
- Pratica riflessiva. Questo esercizio incoraggia i leader a prendere tempo per riflettere sulle proprie esperienze e sulle dinamiche interpersonali, promuovendo una maggiore comprensione di sé e degli altri, portando maggiore consapevolezza e una maggiore saggezza.
- Domande potenti del coaching.: Utilizzare domande stimolanti può guidare i leader a esplorare aree poco illuminate della loro leadership, portando a nuove intuizioni.
- Social Presencing Theater. Questa tecnica viene usata durante la Teoria-U, consente di esplorare e visualizzare le dinamiche di gruppo, migliorando la connessione tra i membri e facilitando la co-creazione di soluzioni innovative. Si tratta di una tecnica che usa la cognizione incarnata e aiuta i gruppi di lavoro a far emergere in modo diretto le dinamiche da migliorare e la soluzione che il gruppo stesso offre.
- Circle Coaching. Si tratta di un esercizio presente all’interno della Teoria-U che prende in prestito la metodologia del coaching. L’esercizio svolto all’interno dello stesso gruppo di lavoro, può favorire il team working, l’affiatamento e lo spirito di cooperazione.
Attraverso questi esercizi, i leader possono accedere al loro punto cieco e apportare cambiamenti significativi e profondo nella loro leadership, contribuendo a un futuro più sostenibile e collaborativo.